La "Bagna Cauda". Questa è una delle ricette, anzi è la ricetta piemontese, per eccellenza. Spesso si sbaglia a realizzarla, ma gli ingredienti e le realizzazione sono uniche e semplici. Per saperne di più
INGREDIENTI e PREPARAZIONE
Preparare l'impasto per le tagliatelle con della buona farina
00 ed una manciata di farina di semola, aggiungere 8 tuorli d'uovo per
kg. di farina, sale q.b., un poco di acqua tiepida ed impastare
robustamente. Ad impasto ottenuto, spianare la sfoglia, tagliarla e
fare le tagliatelle a misura media (né troppo larghe tipo
pappardelle, né troppo strette tipo tagliolini), fare le stesse,
infarinarle un pochino per che non attacchino e lasciarle ad asciugare
spianate su un canovaccio. A parte avrete mondato dei bei funghi
porcini freschi, tagliati a lamelle, in padella avrete messo del buon
olio di oliva ed una noce di burro, due spicchi di aglio pestati (non
spremuti o tagliati finissimamente così a fine cottura dei funghi, li
potrete levare). Fate leggermente imbiondire l'aglio ed appena l'olio
e ben caldo, unitevi i funghi con un mezzo pomodoro passato o
spremuto. Fate cuocere a fuoco vivo, salando e pepando a piacere.
Quando i funghi saranno leggermente appassiti, ma ancora croccanti,
aggiungete un pizzico di prezzemolo e fategli prendere l'olio girando
leggermente, buttategli le tagliatelle che avrete appena cotte in
acqua bollente e leggermente salata. (Le tagliatelle, non dovranno
bollire per più di 5 minuti ed essere ancora leggermente al dente).
Servite ben calde con gentile aggiunta di Parmigiano e...Buon
Appetito!!”
Il tartufo e un fungo ipogeo cioè cresce sotto terra fino a 40-50 centimetri di profondità. Vegeta in simbiosi con alcune piante quali la quercia, il salice, il pioppo, il tiglio e anche il nocciolo. Le quote altimetriche più favorevoli per il suo sviluppo vanno dai 200 ai 700 metri sul livello del mare, a quote superiori resta danneggiato in caso di gelate invernali. L'intensità e la finezza del suo profumo e anche del sapore del tartufo, dipendono e si differenziano secondo dall'albero con cui e in simbiosi. Il tartufo si ricerca abitualmente con la collaborazione del cane che, appositamente addestrato, con il suo olfatto, riesce a percepirne l'odore a decine di metri di distanza. Il periodo migliore per la sua raccolta e l'autunno avanzato, nei mesi di ottobre e novembre e in annate particolari anche fino a dicembre-gennaio. Il tartufo bianco come le altre specie, viene contrattato a seconda della scelta e della grossezza in quanto gli esemplari grossi hanno un valore superiore a quello che dovrebbero avere in relazione al loro peso. Il tartufo bianco allo stato fresco ha un tempo di conservazione limitato ed e opportuno consumarlo quanto prima. Le principali specie sono: Tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) che viene raccolto nei mesi di ottobre-dicembre si impiega a fettine fini su antipasti, carni crude, tagliatelle, risotti, fonduta e anche su uova al tegamino. Tartufo bianchetto (Tuber Albidum Pico) si raccoglie da gennaio a marzo e pur essendo meno pregiato del tartufo bianco si utilizza sui medesimi piatti. Tartufo estivo (Tuber Aestivum) chiamato comunemente "Scorzone" ha buccia di colore scuro e pasta chiara, si raccoglie da giugno a dicembre. A fettine si utilizza su tutti i piatti sopra citati e tritato, fatto soffriggere con un po' d'olio e uno spicchio d'aglio e condito con sale e pepe, si utilizza su i primi piatti, secondi piatti, frittate e uova. Tartufo nero invernale (Tuber Melanosporum) con pelle scura e liscia e polpa violetta e più pregiato del tartufo estivo, si raccoglie da novembre a marzo e si utilizza come per le altre varietà. Per avere il tartufo tutto l'anno, lo si può conservare in un vasetto di vetro assieme a del riso.
INGREDIENTI E PREPARAZIONE
Preparazione:
Ammollate i funghi in acqua fredda. Tritate insieme lo spicchio
d'aglio con il prezzemolo mondato. Pulite la carne dalle eventuali
parti grasse, tagliate il prosciutto a bastoncini e steccate con essi
la carne. Rotolate il girello nel trito di prezzemolo e aglio. Tritate
insieme la cipolla con il sedano e la carota, versate la verdura nella
pentola insieme con qualche cucchiaiata di olio e il burro, quando le
verdure si saranno rosolate, appoggiatevi sopra il pezzo di carne,
salatelo, pepatelo e fatelo rosolare bene rigirandolo, versate sulla
carne un pizzico di maggiorana e un bicchiere di vino rosso. Lasciate
evaporare il vino a pentola scoperta, aggiungete un mestolo di brodo,
e coperchiate. All'inizio del sibilo abbassate al minimo la fiamma e
calcolate un'ora di cottura. Togliete la pentola dal fuoco,
aggiungetevi i funghi tritati, e lasciate cuocere lo stracotto per
altri 15 minuti. Sollevate la carne dalla pentola e affettatela,
passate al setaccio il sughetto di funghi, rimettetelo nella pentola
scoperchiata e lasciate sul fuoco uno o due minuti a riscaldare.
Disponete le fette di girello su un piatto da portata e copritele con
il sugo.
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I nostri vini vengono coltivati con grandissima fatica dai nostri contadini che amorevolmente e sapientemente ne ricavano prodotti di grande eccellenza e genuinità. I terreni di coltivazione, sono quasi sempre impervi e difficili da lavorare, ma proprio queste posizioni e i particolari tipi di terreno, danno dei prodotti eccezionali apprezzati in tutto il mondo.”
......i nostri orti e le campagne, danno delle magnifiche verdure spontanee, che sono la boraggine e le ortiche. Mitiche sono le frittelle, i ravioli, i minestroni e gli gli sformati di boraggine. Incredibili sono i risotti e le minestrine in brodo con le ortiche. e la Fiera del Tartufo di Moncalvo.